La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha stabilito, secondo le ultime revisioni, un fabbisogno proteico di 0.9-1 g/kg/die per i soggetti sedentari e di 1,3-1,8 g/kg/die per gli atleti. Questi livelli, associati a schemi alimentari appropriati, forniscono una diffusione di fonti proteiche di alta qualità lungo la giornata.
Secondo uno studio realizzato dall’ Istituto Superiore di Sanità, dal titolo “Alimentazione nella pratica motoria e sportiva”, le proteine devono, a seconda del tipo di pratica motoria e sportiva, rappresentare il 10-15% delle calorie totali assunte nella giornata.
Nei prodotti ittici, le cui proprietà nutritive sono molteplici ed in parte ben conosciute, le proteine sono in genere comprese tra il 15% e il 20% per 100 g di prodotto.
Le proteine del pesce grazie all’elevata qualità e quantità di amminoacidi essenziali hanno un valore biologico molto elevato, il che le rende ottime per un consumo costante in regimi nutrizionali bilanciati, necessari ad ottenere il massimo in condizioni di particolare stress fisico.
Uno studio pubblicato dal Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano, ha messo in evidenza l’importante ruolo delle proteine contenute nel pesce. Lo studio ha inoltre evidenziato che le proteine del pesce esercitano numerosi effetti positivi, tra cui le proprietà antiossidanti. E’ stato inoltre dimostrato che le proteine del merluzzo migliorano la sensibilità all’insulina nei pazienti insulino-resistenti, che una proteina estratta dal muscolo di sardina esercita un effetto antipertensivo su soggetti ipertesi e che le proteine di diverse specie di pesci svolgono un’attività ipocolesterolemica.
Le conoscenze ed i risultati di ricerche confermano insomma l’utilità del consumo di pesce per gli atleti.