L’osteoporosi è una sfida importante per la salute pubblica, in particolare in una popolazione che invecchia. Il depauperamento della massa ossea porta ad un aumento di fragilità ossea ed espone al rischio di fratture. L’incidenza dell’osteoporosi aumenta con l’età, si stima che in Italia ci siano oggi circa 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini affetti da osteoporosi.
La prevenzione dell’osteoporosi si attua generalmente mediante la correzione dei fattori di rischio modificabili (fumo, abuso di alcool, rischi ambientali di cadute) ma anche intervenendo con una dieta sana ed equilibrata. Una dieta adeguata con il giusto apporto di vitamina D, proteine, carboidrati e lipidi può essere utile per ottimizzare il picco di massa ossea anche in età giovanile. Il calcio proviene principalmente dal cibo, una delle fonti è rappresentata dal pesce, dal polpo ai gamberi, dalle cozze al pesce azzurro.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bergen, Norvegia ha pubblicato, nel 2018, sulla rivista “European Journal of Nutrition”, uno studio incentrato sulla valutazione della correlazione tra densità ossea e consumo di pesce, condotto su 4656 partecipanti, di cui il 57% erano donne. I risultati del lavoro hanno evidenziato un’associazione positiva tra l’assunzione totale di pesce, in particolare di pesce magro, e densità ossea nelle donne in età avanzata. L’effetto benefico del consumo di pesce va ricercato in particolare nel contenuto degli acidi grassi omega 3 che promuovono l’assorbimento del calcio intestinale, l’attività degli osteoblasti e la riduzione dell’infiammazione.
Un secondo studio dell’Università di Bergen, pubblicato, nel 2018, sulla rivista “Nutrients journal” ha analizzato l’effetto dell’assunzione di pesce sul rischio di fratture dell’anca in uomini e donne. Durante il periodo di studio, sono state osservate 226 fratture dell’anca (72 negli uomini e 154 nelle donne), evidenziando, quindi, l’esistenza di una soglia di assunzione di pesce al di sotto del quale il rischio di frattura dell’anca sembra aumentare negli uomini di età avanzata.
Inoltre, i crostacei, poiché provvisti di guscio calcareo, rappresentano un’altra importante fonte di calcio, che tuttavia è possibile utilizzare solo se i livelli di colesterolo non sono molto elevati. Quindi calcio e vitamina D, possono essere integrati molto bene usando determinati alimenti, come il pesce.
Infine, si consiglia di esporsi al sole anche durante l’inverno, anche solamente mezz’ora al giorno, poiché il nostro apparato cutaneo è capace di produrre la vitamina D attraverso l’esposizione al sole, vitamina importante per il metabolismo del calcio.